
Il senatore Menia al Rossellini per lezione su foibe, studenti protestano: “Da polizia spintoni e schiaffi”

Era stato spostato a data da destinarsi e quel giorno è arrivato. L'evento sulle foibe all'istituto cine-tv Rossellini, a cui è stato invitato a partecipare il senatore Roberto Menia (FdI) relatore della legge 92/2004 (la legge che ha istituito questa giornata e l'esodo giuliano dalmata, ndr) è stato riorganizzato per la giornata di oggi, giovedì 6 marzo. Ma la posizione del corpo studentesco del Rossellini resta sempre la stessa. E la protesta del 10 febbraio scorso è stata replicata.
"Abbiamo chiamato un presidio per contestare il senatore Roberto Menia di Fratelli d'Italia che verrà a tenere una lezione sulle foibe. Siamo gli eredi della lotta dei partigiani contro il fascismo. Per noi è una cosa assurda – fanno sapere a Fanpage.it dal Collettivo Rossellini – È inammissibile che una persona come Menia, appartenuto al Movimento Sociale e al Fronte Universitario di Azione Nazionale, venga a parlare a scuola di un argomento che i fascisti da sempre strumentalizzano a loro piacimento applicando un vero e proprio revisionismo storico".
L'attesa del senatore Menia in presidio
"L'intervento è previsto per le 12.30, ma doveva essere qui già in mattinata", spiegano gli e le studenti. Il corpo studentesco resta in presidio, agitando uno striscione su cui si legge Partigiani nelle scuole e con qualche fumogeno rosso. Il presidio è molto partecipato: ragazzi e ragazze si sono dati appuntamento alle 9.30. Prima ancora di loro, da questa mattina c'è una camionetta della polizia di Stato chiamata a sorvegliare la situazione, parcheggiata nelle vicinanze dell'ingresso a scuola. "Lo hanno rimandato di un mese, non pensiamo certo che questo appuntamento possa saltare – azzardano gli e le studenti del Collettivo – Noi lo aspetteremo qui in presidio".

La protesta del corpo studentesco del Rossellini contro il senatore Menia
Come anticipato, questa è la seconda protesta degli e delle studenti nei confronti del senatore di Fratelli d'Italia. "La prima volta, il mese scorso, siamo riusciti a rimandare l'appuntamento a data da destinarsi – spiegano ancora a Fanpage.it – Ma visto che la data di oggi è stata ufficializzata abbiamo deciso di organizzarci e di far vedere a Menia che noi siamo studenti che fanno politica e si organizzano dentro le scuole: non potevamo non rispondere ad un evento del genere".
La speranza, per loro, era che l'evento venisse annullato in toto: "Probabilmente non era più possibile eliminare l'incontro, organizzato da due professori – ipotizzano, prima di sottolineare – Ma noi ci siamo organizzati seguendo i nostri principi, morali e politici, che sono quelli dell'antifascismo: il presidio rappresenta solo un modo legittimo di far sentire la nostra voce".
Studenti protestano, tensioni con la polizia
Raccontano gli studenti che il senatore Menia ha utilizzato un altro ingresso per entrare all'interno dell'istituto, cogliendo di sorpresa i manifestanti. "Siamo corsi subito all'entrata principale, ma ci ha bloccato la polizia e gli agenti ci hanno impedito di entrare. Qualcuno è riuscito però a scavalcare e a contestare il senatore. La polizia però si è comportata in modo violento e aggressivo. A un ragazzo è stato tirato uno schiaffo sulla schiena", hanno raccontato gli studenti.
Si legge in un comunicato dell'Osa: "È arrivata la celere per impedire l’ingresso ai ragazzi al convegno, in teoria rivolto a loro. Alcuni studenti sono riusciti ad entrare e la Polizia ha reagito con violenza verso di loro: nonostante ciò sono riusciti a contestare Menia. Ecco la scuola di Valditara: repressione del dissenso con fermi di polizia e studenti maltrattati, noi stiamo con i ragazzi, senza conflitto non c’è democrazia".